Stampa & Tributi del 31 agosto 2023

Riscossione dei tributi: le direttrici della riforma. Atti giudiziari a dieta da domani. Restyling dell’Imu dal 2024.
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Riscossione dei tributi: le direttrici della riforma.
Nicola Forte
Accelerazione dei processi di riscossione dei tributi, anche attraverso la riduzione dei tempi di notifica delle cartelle di pagamento. Estensione della misura riguardante l’accertamento esecutivo. Maggiore efficienza della procedura di pignoramento presso terzi del conto corrente bancario, senza però fare venire meno gli strumenti di tutela del contribuente. Sono le direttrici per la riforma della riscossione, individuate dalla legge delega fiscale. Un ulteriore intervento, in questo caso favorevole ai contribuenti, riguarda la procedura di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo: la legge delega prevede, a regime, l’estensione della durata dei piani di rateazione fino a 120 rate.

Atti giudiziari a dieta da domani.
di Dario Ferrara
A nche gli atti giudiziari si mettono a dieta al rientro dalle ferie. Si applicano ai procedimenti civili introdotti dopo il primo settembre i limiti dimensionali introdotti dal dm Giustizia 110/23, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 187/23: il tutto per citazioni, ricorsi, comparse e memorie, con tanto di criteri di redazione che indicano format e layout e sugli schemi informatici per il processo telematico. I paletti al numero di pagine e di caratteri dei documenti non valgono nelle cause di valore superiore a 500 mila euro, come ha chiesto il Cnf, e nelle controversie più complesse. Il superamento delle soglie non comporta inammissibilità o invalidità dell’atto ma il giudice ne tiene conto nella liquidazione delle spese. Il dm dà attuazione alla riforma Cartabia che sancisce il principio di chiarezza e sinteticità degli atti, come richiesto anche dal Pnrr.

Restyling dell’Imu dal 2024.
di Matteo Barbero
D al 2024 aliquote Imu da rivedere. È la conseguenza dell’entrata in vigore del decreto 7 luglio 2023 del Ministero delle economia e delle finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172/2023 e attuativo dell’art. 1, comma 756, della L. 160/2019, che individua le fattispecie in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote dell’imposta. Uno dei maggiori problemi legati alla gestione dell’Imu (e prima ancora dell’Ici) per contribuenti e professionisti è sempre stato rappresentato dall’eccessiva differenziazione del prelievo, che in mancanza di regole unitarie precise si è mossa su binari differenti per ciascun ente, dando vita ad una “giungla” di decine di migliaia di aliquote legate alle più differenti fattispecie e costringendo quindi gli operatori a reperire ed analizzare un numero enorme di provvedimenti, tutti con struttura e contenuti diversi e spesso oggetto di modifica nel corso degli anni.

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