stampa & tributi del 22 novembre 2023

Nuovi conti. Vecchie abitudini. Sulla casella mail piena decidono le Sezioni unite. “Casella piena”, le Sezioni unite decideranno se la notifica è valida. Il deposito tardivo delle relate di notifica compromette la lite. Prova della testimonianza adattata al processo tributario digitale. L’incrocio pericoloso delle nuove regole sulle aliquote Imu e il bilancio di previsione.

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Nuovi conti. Vecchie abitudini

di Matteo Barbero

D a Anci e Upi arriva la prima richiesta di proroga del termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 degli enti locali. Nei giorni scorsi le associazioni hanno recapitato al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, una lettera firmata dai due presidenti Antonio Decaro e Michele de Pascale chiedendo un rinvio di tre mesi, fino al 31 marzo 2024. Nella missiva si legge che il pesante contributo richiesto a comuni, città metropolitane e province dalla legge di bilancio per il 2024 pari a 250 milioni di euro, l’attuale incertezza circa gli effetti finanziari che deriveranno dalla regolazione finale, nel 2024, della certificazione delle risorse Covid, l’accantonamento delle risorse per i rinnovi contrattuali e gli effetti dell’applicazione del Ccnl 2019-2021 del personale del comparto, i ritardi nell’erogazione delle anticipazioni delle risorse per gli investimenti del Pnrr, con le obbligatorie anticipazioni di cassa, rendono estremamente complesso e difficile l’approvazione dei preventivi entro entro il prossimo 31 dicembre.

Sulla casella mail piena decidono le Sezioni unite

di Giovanni Negri

Dovranno essere le Sezioni unite della Cassazione a chiarire condizioni di validità e conseguenze della notifica telematica non completata per la “casella piena” del destinatario. Una questione che la Corte, ordinanza della Terza sezione civile n. 32287 depositata ieri, ritiene di particolare importanza visto che riguarda i presupposti stessi del funzionamento delle modalità di notificazione con i nuovi e ormai generalizzati strumenti tecnologici in ogni ambito processuale.

“Casella piena”, le Sezioni unite decideranno se la notifica è valida

di Francesco Machina Grifeo

Con l’ordinanza n. 32287 deposita oggi, la Terza sezione civile rimette alle Sezioni unite la soluzione di una delle questioni più spinose legate alla diffusione del processo telematico. La Suprema corte, riunita nel suo massimo consesso, dovrà dunque dipanare una volta per tutte “la tematica delle condizioni di validità e delle conseguenze della notifica telematica non completata per casella piena”.

Il deposito tardivo delle relate di notifica compromette la lite

di Marco Ligrani

Il tardivo deposito delle relate comporta la mancanza di prova circa la notifica degli atti presupposti, anche se le relate stesse dovessero dimostrare il contrario. La Cgt di Milano (presidente Biancospino, relatrice Dolci), con sentenza 3496/7/2023 ha accolto il ricorso di un contribuente (che aveva impugnato un preavviso di iscrizione ipotecaria per mancanza delle cartelle prodromiche), nonostante l’agente della riscossione avesse prodotto, ma solo alla vigilia dell’udienza, le relative relate. La Cassazione è concorde nel ritenere perentorio il termine di 20 giorni liberi dalla data di trattazione per il deposito di documenti, previsto dall’articolo 32 del Dlgs 546/92; i giudici hanno stabilito che quel termine, anche in assenza di un’espressa previsione legislativa, ha natura decadenziale, in quanto posto a tutela del diritto di difesa e del contraddittorio.

Prova della testimonianza adattata al processo tributario digitale

Francesco Barone

Il documento recante la prova testimoniale potrà essere sottoscritto con firma digitale, qualora il testimone ne sia dotato. La previsione è contenuta nello schema di decreto in materia di contenzioso tributario approvato dal Consiglio dei Ministri in attuazione della delega fiscale. La disposizione, finalizzata a potenziare l’informatizzazione della giustizia tributaria, consente al testimone munito di firma digitale di rendere la testimonianza su un modulo digitale sottoscritto digitalmente, senza doversi recare presso un segretario comunale o un cancelliere di un ufficio giudiziario per conseguire quella certificazione dell’autenticità della sottoscrizione che è già assicurata dalla firma digitale secondo le previsioni del CAD. La semplificazione, però, non vale per quei soggetti (e sono la maggior parte dei chiamati a testimoniare) sprovvisti di firma digitale.

L’incrocio pericoloso delle nuove regole sulle aliquote Imu e il bilancio di previsione

di Stefano Baldoni

Molti enti, testando il nuovo prospetto, hanno incontrato numerosi problemi nel cercare di “calare” la propria struttura delle aliquote Imu all’interno dell’applicativo, scegliendo tra i numerosi menù a tendina presenti nello stesso. Verifiche che hanno portato a numerose segnalazioni di fattispecie di aliquote che, in base al nuovo decreto, non sarebbero più applicabili, ma che in realtà sarebbero meritevoli di conservazione. Ulteriormente, la mancata attivazione della possibilità di elaborare il prospetto per l’anno 2024 non ha consentito agli enti di inserire il medesimo nella delibera Imu che, in base alle vigenti norme del testo unico degli enti locali, deve invece accompagnare lo schema di bilancio di previsione da predisporre entro il 15 novembre. A tale impedimento, che ha spinto gli enti ad adottare le soluzioni più disparate, dall’allegazione del prospetto elaborato dall’applicativo informatico per l’anno 2023 a uno schema di deliberazione da integrare prima dell’approvazione consiliare (che comunque deve avvenire entro il 31 dicembre), si è aggiunta la notizia dell’approvazione di un emendamento alla conversione del Dl 132/2023 che rinvia l’obbligatorietà del modello al 2025. In questo modo l’Impasse è divenuta totale; nelle more della conversione in legge, tenuto conto che i bilanci devono essere licenziati dalla giunta a metà novembre, è più opportuno predisporre una proposta di deliberazione con il prospetto (fantasma), a legislazione vigente, ovvero tenere già conto del probabile rinvio dell’obbligo?

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=L3eMTwFZrxg

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu