Stampa & Tributi del 05 dicembre 2023

Impugnabilità della cartella non notificata, la posizione della Consulta.Autotutela peggiorativa per il contribuente: decidono le Sezioni unite.Attività di supporto legale sulla riscossione solo agli iscritti all’albo.Abitazione principale parzialmente locata: si paga l’IMU?La Casa dei consacrati è esente ImuImmobili ricostruiti o in comodato: i casi critici per l’Imu sui beni merce e i rurali

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Impugnabilità della cartella non notificata, la posizione della Consulta

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 190 del 17 ottobre 2023, si è pronunciata sulla legittimità dell’articolo 12, comma 4-bis, Dpr 602/1973 che consente di impugnare il ruolo e la cartella invalidamente notificati soltanto per alcune fattispecie tassative: la decisione si è risolta in una pronuncia di inammissibilità delle questioni proposte ma con il “pressante auspicio” di un intervento normativo in materia.

Autotutela peggiorativa per il contribuente: decidono le Sezioni unite

Rimessa alle Sezioni Unite la questione relativa all’ammissibilità dell’esercizio del potere di autotutela in peius per il contribuente, per vizi di carattere sostanziale. Con l’ordinanza n. 33665, depositata ieri, la Cassazione solleva un problema di rilevante interesse sia pratico che teorico. Il caso all’esame del giudice di legittimità riguarda un accertamento da indagini finanziarie, emesso in un primo momento senza tenere conto di una delle movimentazioni bancarie verificate. Successivamente, l’Ufficio ci ha ripensato e ha prima annullato l’atto di accertamento per riemetterlo subito dopo con un maggior imponibile, rispetto all’atto originario, corrispondente alla medesima movimentazione bancaria.

Attività di supporto legale sulla riscossione solo agli iscritti all’albo

I servizi di supporto alla riscossione delle entrate degli enti locali non possono essere affidati a soggetti iscritti all’albo degli avvocati e non anche all’apposito all’albo previsto dal Dlgs 446/1997. Questo è quanto evidenziato dalla sentenza del Tar Liguria n. 935 del 15/11/2023. La questione affrontata dal Giudice amministrativo atteneva a un affidamento effettuato da un Comune, con procedura negoziata-senza pubblicazione del bando ai sensi del (previgente) articolo 63 del Dlgs 50/2016, avente a oggetto l’affidamento di servizi legali di supporto al recupero coattivo delle sanzioni pecuniarie per verbali di violazioni e ordinanze ingiunzioni relative alle violazioni delle norme del codice della strada

Abitazione principale parzialmente locata: si paga l’IMU?

Anche se parzialmente concessa in locazione, l’abitazione principale non perde tale destinazione e, pertanto, beneficia dell’esenzione dall’IMU: lo ha chiarito il Ministero dell’Economia e delle finanze in una FAQ ormai risalente nel tempo. L’indicazione è ancora valida? La risposta – affermativa – riguarda tutti quei casi in cui, ad esempio, i proprietari di immobili decidono di concedere in locazione una o due stanze a studenti fuori sede: in queste ipotesi, se il proprietario conserva la residenza anagrafica presso lo stesso immobile concesso parzialmente in locazione (ma accatastato in modo unitario) può beneficiare dell’esonero dall’obbligo di versare l’IMU.

La Casa dei consacrati è esente Imu

a casa dove convivono i consacrati è esente dall’Imu. Così la sentenza della corte di giustizia tributaria di primo grado di Reggio Emilia n. 220/2023 del 15/11/2023. Accolto il ricorso dell’associazione nei confronti del comune di Reggio Emilia avverso rigetto di istanza di rimborso Imu. La ricorrente è ente ecclesiastico non economico, proprietario di un immobile, iscritto al catasto come “convitto” per cui aveva versato, cautelativamente ma indebitamente, l’Imu.

Immobili ricostruiti o in comodato: i casi critici per l’Imu sui beni merce e i rurali

Scade il 18 dicembre 2023 (il 16 dicembre è sabato) il termine per pagare il saldo Imu 2023, da calcolare sulla base delle aliquote approvate dai Comuni e pubblicate sul sito del dipartimento delle Finanze, dopo aver inquadrato la disciplina applicabile al caso concreto. All’importo complessivo del 2023 va ovviamente detratto quanto già pagato in acconto, considerando peraltro le fattispecie agevolative previste dalla normativa. Tra queste si segnalano i fabbricati «merce» e i fabbricati rurali strumentali, i primi totalmente esenti dal 2022 e i secondi soggetti a un’aliquota ridotta all’1 per mille, azzerabile dai Comuni. Occorre però prestare attenzione alle condizioni da rispettare per usufruire del regime agevolato.

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