Stampa & Tributi del 29 maggio 2025

Riscossione, gli accantonamenti al Fondo crediti non sono risolutivi sul lungo periodo. Pale eoliche, nel calcolo della rendita non vanno considerate torri e turbine. Rifiuti, il Sud paga per la Tari 87 euro in più del Nord Italia. Attività di interesse generale, attenzione anche alle disposizioni locali.

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Riscossione, gli accantonamenti al Fondo crediti non sono risolutivi sul lungo periodo.

di Marco Rossi

L’efficienza della riscossione delle entrate (tributarie) è un tema di valore pubblico e gli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità non possono essere considerati risolutivi in un’ottica di lungo periodo, dovendo l’ente provvedere ad azionare opportune leve organizzative sotto il monitoraggio dell’organo di revisione. Sono queste le interessanti indicazioni che arrivano dalla Sezione dell’Emilia Romagna della Corte dei conti (deliberazione n. 63/2025) in ordine a un tema – quello della riscossione delle entrate – che è cruciale nella prospettiva, anche dinamica, di mantenimento degli equilibri di bilancio. Preliminarmente è di interesse la correlazione con il valore pubblico, riguardante «i benefici e i miglioramenti che i servizi, i programmi e le politiche pubbliche apportano alle comunità e alla società nel suo complesso, comprendendo l’equità sociale, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico» (Direttiva Formazione 2025).

Pale eoliche, nel calcolo della rendita non vanno considerate torri e turbine.

di Alessandra Caputo

Nel computo della rendita catastale degli impianti eolici non si deve tener conto delle torri e delle turbine (aerogeneratori) mentre devono essere considerati il plinto di fondazione, le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore. Lo precisa l’ordinanza 13806/2025 della Cassazione.

Rifiuti, il Sud paga per la Tari 87 euro in più del Nord Italia.

di Celestina Dominelli

Nonostante, nel 2023, la percentuale di avvio al riciclo sia salita al 51% (2 punti percentuali in più dell’anno prima), l’Italia è ancora lontana dallo sfidante target Ue che impone di raggiungere l’asticella del 65% entro il 2035. E resta forte il divario con il resto d’Europa anche sul fronte dello smaltimento in discarica con il 16% dei rifiuti che nella penisola viene ancora smaltito attraverso questa modalità a fronte di un obiettivo Ue del 10% entro il 2035. Ergo: per centrare i valori fissati a livello europeo l’Italia dovrà dotarsi di un adeguato sistema impiantistico, anche per poter dimezzare nei prossimi 15 anni il conferimento in discarica. È questa la fotografia scattata dal Green Book 2025, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti in Italia, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato quest’anno in collaborazione con Ispra e con la partecipazione di Cewep (Confederazione europea dei termovalorizzatori) e Airu (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano) e presentato oggi a Napoli nel corso di un evento che sarà aperto dagli interventi di Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, e di Mario Rosario Mazzola, presidente della Fondazione Utilitatis.

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=k7OgYMZNKms

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu