Via libera della Consulta alla deducibilità solo parziale dell’Imu dall’Ires per il 2018. Su Comuni e Pa pioggia di cartelle per lo stralcio 2012. Tari, nell’avviso di accertamento con posta ordinaria rileva il timbro postale. Imposta di soggiorno, dichiarazione da inviare entro il 30 giugno.
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Via libera della Consulta alla deducibilità solo parziale dell’Imu dall’Ires per il 2018.
La deducibilità parziale del 20% dell’Imu dall’Ires prevista per il 2018 supera l’esame della Corte costituzionale. La sentenza 75/2025 della Consulta ha ritenuto, infatti, «non fondata» la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Cagliari e di secondo grado del Lazio. «La descritta evoluzione normativa – rimarca la sentenza – rende evidente come l’indeducibilità totale dell’Imu ai fini delle imposte erariali sui redditi, dato il forte impatto sul sistema delle imprese, sia stato un tema ben presto oggetto di attenzione da parte del legislatore».
Su Comuni e Pa pioggia di cartelle per lo stralcio 2012.
E chi se lo ricordava?». La frase deve essere risuonata in questi giorni migliaia di volte nei Comuni e negli altri enti pubblici che hanno ricevuto le lettere piovute a sorpresa nei loro uffici. Il mittente è l’agenzia delle Entrate Riscossione, e l’oggetto è una richiesta di pagamento dei costi collegati allo smaltimento del magazzino dei vecchi crediti mai incassati. Attenzione: non si tratta dell’operazione di attualità in queste settimane, che attende la relazione finale della commissione tecnica e le audizioni del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e del suo vice Maurizio Leo in commissione Finanze per capire come attuare l’obiettivo fissato dalla delega fiscale e superare l’eredità dei 1.274 miliardi di cartelle dormienti. No: la richiesta, con allegato Mav già compilato, nasce da un vecchio stralcio dei crediti fino a 2mila euro deciso nel 2012 dal Governo Monti (articolo 1, comma 528 della legge 228/2012), attuato tre anni dopo dell’esecutivo Renzi (Dm dell’Economia del 15 giugno 2015) e presto finito nel dimenticatoio. Da cui, appunto, è appena uscito.
Tari, nell’avviso di accertamento con posta ordinaria rileva il timbro postale.
La prova del ricevimento dell’avviso di accertamento Tari da parte del destinatario in caso di utilizzo della posta ordinaria da parte del Comune è data dal timbro postale che riproduce la data di spedizione dell’ufficio postale. È quanto affermato dalla Cassazione, con l’ordinanza n. 13348/2025, che ha rigettato il ricorso di una società nei confronti del Comune accertatore.
Imposta di soggiorno, dichiarazione da inviare entro il 30 giugno.
Lunedì 30 giugno è il termine ultimo per l’invio della dichiarazione relativa all’imposta di soggiorno; va ricordato, infatti, che i Comuni capoluogo di provincia, le unioni di Comuni nonché i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo. A norma di legge il gettito dovrebbe essere destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.
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