Riscossione, abolizione dell’aggio senza efficacia retroattiva. Riscossione, affidamenti ko. Fisco locale, riforma in bilico: salta il forfait della Tari sulle imprese. Imu sull’immobile da vendere. L’Imu si paga anche per la sola possibilità di avvalersi dell’immobile.
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Riscossione, abolizione dell’aggio senza efficacia retroattiva.
Il fatto che la sentenza 120/2021 della Corte costituzionale contenesse critiche al sistema dell’aggio di riscossione non comporta che la successiva abolizione dovesse avere effetto retroattivo. Tanto più che il legislatore, con la rottamazione quater, ha offerto ai debitori la possibilità di ottenere comunque l’azzeramento di tale quota. Così la Consulta, con la sentenza n. 46 depositata ieri, ha sancito l’infondatezza della questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Cgt di secondo grado della Liguria. L’ordinanza di rimessione aveva preso le mosse dalla citata sentenza 120/2021 che aveva ricordato come l’aggio avesse la funzione di remunerare il costo delle insolvenze che il sistema pubblico di riscossione deve gestire. In sostanza, attraverso l’addebito di tale quota, lo Stato recupera le spese relative ai soggetti che si rendono del tutto inadempienti. Il problema è però, avvertiva la Consulta, che nella situazione esistente l’indice di riscossione delle somme affidate è pari a circa il 13%.
Riscossione, affidamenti ko.
I l giudice tributario può disapplicare gli atti dell’amministrazione comunale, ritenuti illegittimi, con i quali ha conferito al concessionario il potere di accertare e riscuotere le entrate tributarie e extratributarie. Il difetto di legittimazione del concessionario comporta anche l’annullamento degli atti impositivi o esattivi. Non è impedito al contribuente di contestare l’atto applicativo, anche nel caso in cui non abbia impugnato innanzi al giudice amministrativo i provvedimenti di adamento del servizio. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sezione tributaria, con la sentenza 7492 del 20 marzo 2025. Per i giudici di legittimità, l’omessa impugnazione innanzi al giudice amministrativo della delibera per l’adamento del servizio di accertamento e riscossione da parte dell’ente locale non comporta l’insindacabilità.
Fisco locale, riforma in bilico: salta il forfait della Tari sulle imprese.
Il decreto legislativo che attua la delega fiscale nel capitolo dedicato ai tributi locali continua a creare mal di pancia. Le imprese, in particolare, si sono agitate di fronte all’ipotesi, anticipata su Nt+ Enti locali & edilizia del 15 aprile, del forfait Tari, pari al 40% della quota fissa della tariffa, da applicare alle loro superfici produttive di rifiuti speciali smaltiti autonomamente. I primi calcoli di fonte imprenditoriale parlavano per esempio di un conto da 822mila euro all’anno per un’azienda con 2mila metri quadrati di area produttiva e 5mila di magazzino scoperto. Cifre arrivate evidentemente anche dalle parti del ministero dell’Economia, dove alla fine la norma è stata fatta saltare. La partita si riaprirà in Conferenza Unificata. Dove si discuterà anche delle compartecipazioni all’Irpef per attuare il federalismo fiscale che, nelle bozze circolate fin qui, non prevedono alcuna quota per i Comuni come invece era stato chiesto dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.
L’Imu si paga anche per la sola possibilità di avvalersi dell’immobile.
Il pagamento dell’Imu è dovuto anche per la sola possibilità di avvalersi dell’immobile. Con la sentenza numero 49, depositata il 17/4/2025i, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, numero 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modicazioni, nella legge 22 dicembre 2011, numero 214, sollevate, in riferimento agli articoli 3 e 53 della Costituzione
Il video
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Il podcast
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