Delega fiscale, l’accertamento esecutivo amplia il raggio d’azione anche ai tributi regionali. Ruoli, riscossi 65 mld per gli enti locali. Rate, resta la tagliola decadenza. Giustizia tributaria, la denuncia di Uncat: la riduzione delle Corti non rispetta i principi della delega. Chi pagherà il Cup per 20 milioni di utenze del servizio di telecomunicazione?.Al consorzio spetta dimostrare gli effettivi benefici post bonifica.
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Delega fiscale, l’accertamento esecutivo amplia il raggio d’azione anche ai tributi regionali.
Debutta l’accertamento esecutivo nelle entrate tributarie regionali. Le Regioni potranno inoltre avvalersi delle società iscritte in un albo tenuto dal dipartimento delle Finanze per la gestione delle proprie entrate. La novità è prevista nello schema di decreto attuativo della riforma dei tributi locali e regionali, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 9 maggio, che dovrà essere portato all’esame degli enti territoriali e delle commissioni parlamentari. Lo schema riproduce, con alcune variazioni, la disciplina già adottata per le entrate comunali nella legge 160/2019, entrata in vigore a partire dal 2020. Pertanto, a decorrere dagli atti emessi dal 1° gennaio 2027 o dalla data precedente eventualmente stabilita dalle Regioni, anche se riferiti a rapporti tributari pregressi, gli accertamenti acquisiscono la natura di titolo esecutivo, decorso il termine per la proposizione del ricorso. Questo significa che, ai fini dell’avvio della riscossione coattiva, non sarà più necessario emettere la cartella di pagamento o l’ingiunzione fiscale (Rd 639/1910). L’affidamento del carico avviene dopo 30 giorni dalla scadenza del termine per ricorrere. Inoltre, le azioni di recupero inizieranno dopo 60 giorni dalla scadenza del termine per ricorrere.
Ruoli, riscossi 65 mld per gli enti locali. Rate, resta la tagliola decadenza.
Il recupero cartelle da parte di operatori privati per conto degli enti pubblici ha permesso di riscuotere tributi locali per un valore complessivo di 65 miliardi di euro. Questa somma deriva principalmente da imposte locali come Tari, Imu, multe ecc. Nel settore della riscossione crediti operano circa 90 imprese private, che generano un fatturato annuo complessivo di circa 700 milioni di euro, con un tasso di crescita medio del 6% annuo. I dati provengono da un’indagine condotta da Ernst & Young, presentata durante un webinar organizzato da Alma Iura che si è svolto all’indomani delle audizioni tenutesi sui temi del grande magazzino dei crediti dello stato (1279 miliardi al gennaio di quest’anno) di fronte alla commissione Finanze del Senato in collaborazione con la stessa società di consulenza e con Intrum Italy.
Rate, resta la tagliola decadenza.
Rate delle cartelle, resta la tagliola della decadenza: se non paghi sei fuori. Mentre il nuovo meccanismo di rateazione sebbene sia entrato in vigore dal primo gennaio 2025si applica a tutte le dilazioni richiesta a partire da quella data, compresi i ruoli 2024. Tornando alla tagliola sulle cartelle, attualmente non c’è possibilità di intervenire con ripescaggi e dilazioni più soft, la percorribilità dell’intervento deve tenere conto dei saldi nanziari. E’ questo in sintesi il punto del ministero dell’economia nelle parole di Federico Freni, sottosegretario del Mef, rispondendo a una interrogazione presentata in commissione nanze della camera da Vito De Palma (FI).
Giustizia tributaria, la denuncia di Uncat: la riduzione delle Corti non rispetta i principi della delega
L’ipotesi di revisione della geografia della giustizia tributaria, che potrebbe portare a una riduzione di due terzi delle sedi oggi esistenti passando da 103 a 39, rischiano di determinare un’«amputazione del settore» per caratterizzarsi come «un’operazione volta a migliorarla», «compromettendo in sostanza l’accesso dei cittadini e la stessa efficienza della risposta di giustizia». È la posizione espressa da Gianni Di Matteo, presidente degli avvocati tributaristi di Uncat, in audizione presso la seconda commissione Studi e riforme del Consiglio di presidenza giustizia tributaria (Cpgt).
Chi pagherà il Cup per 20 milioni di utenze del servizio di telecomunicazione?
Con le dichiarazioni inviate a tutti gli enti locali, TIM nei giorni scorsi ha comunicato quello che oggi rappresenta un vero e proprio stravolgimento del canone previsto a favore di Comuni e Province per le occupazioni permanenti realizzate con cavi e condutture necessarie all’erogazione dei servizi di rete telefonica. La compagnia ex monopolista, per effetto della vendita della propria infrastruttura di rete fissa alla società FiberCop S.p.A. a far data dal 1° luglio 2024, dichiara una sola utenza per ciascun territorio, con conseguente pagamento del canone nella sola misura minima, fissata per il 2025 in Euro 940,02. Sembra quindi che TIM abbia abbandonato definitivamente il calcolo del canone basato sulle proprie utenze attive di rete fissa per posizionarsi tra quelle società competitor sul mercato che non occupano direttamente suolo pubblico, ritenendosi estranee anche alla cosiddetta soggettività passiva in via mediata.
Ma quindi con questa logica, chi verserà il canone per le oltre 20 milioni di utenze attive di rete fissa in Italia?
Al consorzio spetta dimostrare gli effettivi benefici post bonifica
La “prova” spetta al consorzio: con l’entrata in vigore del comma 5-bis, inserito all’articolo 7, Dlgs 546/1992 dall’articolo 6, comma 1, della legge 130/2022, la «presunzione di vantaggiosità» dell’attività svolta dal consorzio, derivante dall’adozione del «piano di classifica», non è più applicabile e, di conseguenza, l’onere probatorio grava sempre sul consorzio, a prescindere dalla presenza o meno del «piano di classifica» e dell’insistenza dell’immobile nel «perimetro di contribuenza». È questo il principio espresso dalla Cgt di primo grado di Latina con la sentenza n. 235/3/2025 (giudice monocratico Ferrara). Il collegio ha accolto il ricorso del contribuente, il quale contestava la richiesta di pagamento dei contributi consortili, dato che il proprio immobile non aveva avuto alcun beneficio dalle opere di bonifica effettuate dal consorzio.
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Il video
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Il podcast
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