Stampa & Tributi del 09 Aprile 2025

Rottamazione, chance bis. Catasto, aggiornamenti spinosi. Tari e bonus sociale: tra giustizia redistributiva e criticità operative.

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Rottamazione, chance bis.

Via libera a dilazioni post decadenza dalla riammissione. Non sono contenute disposizioni che inibiscono la presentazione di una richiesta di rateazione dei debiti, ai sensi dell’art. 19 del DPR n. 602/1973, per i quali il debitore dovesse incorrere nell’inefficacia della definizione per mancato integrale e tempestivo versamento delle somme dovute. Tale attività però non dovrebbe trovare applicazione qualora i carichi rottamati “decaduti” post riammissione siano stati oggetto di una precedente istanza di dilazione “ordinaria” presentata post 16 luglio 2022 per la quale sia già intervenuta la decadenza per inadempienza. Partire dalle richieste di dilazione presentate dal 16 luglio 2022. inasprendo le conseguenze in caso di decadenza dai piani ed impedendo l’ulteriore rateizzazione dei carichi in esse comprese.

Catasto, aggiornamenti spinosi

L’aggiornamento catastale conseguente ai lavori agevolati mediante il Superbonus passa attraverso la valutazione delle singole voci di costo, il cui valore deve essere retrodatato all’epoca censuaria 1988/89 e deve altresì includere le spese di progettazione e direzione lavori, nonché gli oneri concessori e quelli finanziari, tenendo altresì conto del saggio di fruttuosità, della percentuale di indebitamento del promotore e del tasso di rendimento dei titoli di Stato nel periodo di riferimento temporale degli estimi (1988-89). Sono queste, in sintesi, alcune delle istruzioni che si ricavano dalla lettura della Circolare numero 6/2012 dell’Agenzia del Territorio, avente ad oggetto “Determinazione della rendita catastale delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare: profili tecnico-estimativi”.

Tari e bonus sociale: tra giustizia redistributiva e criticità operative.

Con la delibera 133/2025, pubblicata il 1° aprile 2025, Arera ha disciplinato in modo puntuale le modalità di finanziamento e gestione del bonus sociale Tari, introducendo una nuova componente tariffaria denominata “PE” (componente perequativa). Questa componente — applicata a tutte le utenze domestiche e non domestiche — è finalizzata a generare un gettito perequativo nazionale, versato alla Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali), che provvederà al rimborso dei soggetti che gestiscono direttamente la Tari, inclusi i Comuni. Il coordinamento con le agevolazioni comunali già previste dall’articolo 1, comma 660, L. 147/2013, è lasciato all’iniziativa locale, senza una chiara cornice regolatoria. Né la delibera né il Dpcm prevedono strumenti per armonizzare il bonus statale con altri sconti riconosciuti dai Comuni alle famiglie fragili. i Comuni devono aggiornare software, definire nuovi tracciati informativi, integrare flussi con SGAte e interfacciarsi con Csea per i rimborsi. La perequazione nazionale può essere uno strumento efficace solo se accompagnata da risorse, chiarezza operativa e rispetto dell’autonomia locale. Altrimenti, rischia di trasformarsi in un’ulteriore imposizione centrale, a danno della sostenibilità gestionale degli enti territoriali.

Il video

https://www.youtube.com/watch?v=zqLTOKPRxsU

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu