Stampa & Tributi del 02 maggio 2025

Cassa vincolata, perdita di esercizio e entrate escluse dal Fcde: le massime della Corte dei conti. Ok all’appello tributario fotocopia del primo grado. Autovelox, il dm si allontana.

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Cassa vincolata, perdita di esercizio e entrate escluse dal Fcde: le massime della Corte dei conti.

di Marco Rossi

Esclusione entrate da Fondo crediti di dubbia esigibilità. Ai fini della determinazione del fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) la possibilità di non considerare, ai fini degli accantonamenti al Fcde, le entrate accertate per cassa e, tra queste, i crediti relativi alle entrate tributarie riscosse per autoliquidazione, discende dalla tendenziale coincidenza temporale tra accertamento e riscossione. I principi contabili consentono di tenere conto, ai fini dell’accertamento delle relative entrate, delle riscossioni dei tributi avvenute entro la chiusura del rendiconto e, comunque, entro il termine per la sua approvazione, cioè di imputare all’esercizio appena concluso i relativi accertamenti, pur occorsi all’inizio dell’esercizio successivo. Viceversa, gli eventuali residui attivi, corrispondenti a entrate accertate ma non riscosse, devono essere oggetto di accantonamento al Fcde secondo le regole ordinarie; possono essere esclusi dagli accantonamenti al Fcde solo i residui effettivamente riscossi dopo la conclusione dell’esercizio ma prima dell’approvazione del rendiconto. Sezione regionale di controllo del Piemonte – Deliberazione n. 67/2025.

Ok all’appello tributario fotocopia del primo grado.

E’ ammissibile l’appello tributario che riporta pedissequamente le ragioni esposte in primo grado, in quanto nel processo tributario vige la norma speciale che deroga quella più stringente presente nel codice di procedura civile. Secondo quest’ultima, art.356 cpc, i motivi di appello devono essere ben specicati pena l’inammissibilità dei motivi di gravame. Con sentenza della Cassazione 8891/2025 del 03/04/2025, il massimo consesso ha ritenuto dunque che l’operato della difesa era ineccepibile, tanto che, da come si può scorgere dal testo della decisione, anche per la procura generale presso la corte di Cassazione, l’appello del contribuente era ben motivato e applicava speciche critiche alla sentenza di primo grado

Autovelox, il dm si allontana.

di Francesco Cerisano

P rosegue la telenovela autovelox. E si allontana la speranza per gli automobilisti e per i comuni che il decreto ministeriale con le nuove regole, in grado di distinguere con certezza i dispositivi ammessi da quelli che necessitano di omologazione, possa vedere la luce in tempi rapidi. Il botta e risposta tra il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini e il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, con l’Associazione dei comuni che ha trasmesso al dicastero di porta Pia i dati percentuali sugli impianti ssi e mobili, precedenti e successivi al 2017, come richiesto dal ministro (si veda ItaliaOggi di ieri), non ha rareddato il termometro di una tensione tra le parti in causa che ormai sembra evidente. Anzi. Ieri il Mit è tornato all’attacco reclamando “dati quantitativi e qualitativi dettagliati” e non semplici percentuali “non sucienti per un’analisi approfondita”.

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=X57j9q3HOyw

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu